Ancora una volta mi sono lasciato ispirare dalla tecnica di
Oscar Chichoni, (il cavallo di Troia è un aperto omaggio al suo lavoro) sperimentando soluzioni che sfruttino la morbidezza di matite e pastelli a olio sulla superficie irregolare della carta abrasiva.
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"Cassandra (...) quando fu davanti al cavallo si gettò per terra piangendo. Poi si alzò, guardando lontano nel mare come se vi vedesse cose spaventose: - è vivo il cavallo! Combatterà come mille nemici! Io lo vedo! Saremo vinti, saremo morti! Il cavallo respira, cammina, porta armi! Non lo vedete che è vivo? Non conducetelo a Troia! Ecco! Corrono per la città, ci uccidono... tutti morti, tutto sangue... - " |
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"Eracle si piantò davanti a Esione, che stava cogli occhi chiusi per non vedere; e quando il mostro fu abbastanza vicino gli montò sopra con un salto, gli tempestò la testa, gli occhi, la schiena, le zampe, di colpi fitti e terribilmente forti. Il mostro urlava, sbatteva la coda, faceva schizzare acqua da tutte le parti, spalancava la bocca per mordere, allungava le zampe per graffiare; ma sotto quella tempesta di colpi diventava a poco a poco più debole (...) torrenti di sangue nero gli uscivano dalle ferite e oscuravano l'acqua intorno. Finalmente restò sull'acqua immobile e morto, come un immenso rospo schifoso" |
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"Un giorno Atreo vide i cinque bimbi che si trastullavano insieme; un pensiero feroce gli nacque nella mente e non lo lasciò più. Voleva dar da mangiare a Tieste la carne dei suoi figli: questa, si, sarebbe stata una vendetta! Atreo chiamò un soldato e gli disse: - Io voglio che i due figli maggiori di Tieste muoiano -" |
Non essendo completamente soddisfatto dei risultati, ho pensato di aggiungere una versione colorata digitalmente a tinte piatte.